venerdì 5 dicembre 2014

Ti ricordi di Chicca?



Che scricciolo, che faccia da birbante, che amore di bambina. In questa foto poi, sembra davvero una birichina eppure, dentro di lei, già allora nascondeva un terribile segreto. La riconoscete? Molti purtroppo no, le cronache nazionali la sfiorano di tanto in tanto e poi passano ad altro, come a voler evitare di immischiarsi. Adesso invece mi ci immischio io, glielo devo, come uomo, come padre e come essere umano. La deliziosa bricconcella di sei anni della foto è Fortuna Loffredo, o meglio lo era. Chicca per sua mamma Domenica e per tutti coloro che le hanno voluto bene e che ancora oggi faticano a dimenticare quello sguardo e quella boccuccia che tante cose avrebbe voluto dire e che invece qualcuno ha zittito per sempre.


I fatti di cronaca parlano di un volo di circa dieci metri, nel quale ha trovato la morte, lo scorso 24 giugno a Caivano, da un palazzo al Parco Verde dove già un anno prima, era precipitato un altro bambino di quattro anni, Antonio Giglio, fratello dell’amichetta Dora, nella cui abitazione pare essere andata a giocare quello stesso terribile giorno Chicca. Coincidenze? Come un’altra coincidenza pare essere il fatto che a Chicca mancò una scarpetta, quella destra, come era mancata ad Antonio, sottratta presumibilmente dallo stesso macabro collezionista. L’autopsia fatta successivamente sul corpicino della bimba rivelerà poi, che la stessa bimba subì violenza sessuale e che non fu nemmeno la prima volta, ma che le violenze avvenivano già da almeno un paio d’anni, forse tre. Guardate bene la foto, guardate Chicca bene negli occhi, ebbene si, quegli occhi all’apparenza spensierati, da bambina vivace, già allora celavano una verità terribile, una verità che nessun bambino dovrebbe mai conoscere.


Quello che voglio fare io, con questo ricordo della piccola Chicca, non è l’investigatore che prova a  scoprire chi abbia violentato e ucciso Chicca, a questo ci stanno già pensando gli inquirenti, con molte difficoltà a dire il vero, ma domandarmi perché in questo caso ci sia così tanto riserbo. Perché per questa bambina non sia stata sprecata tanta pellicola e tanto inchiostro, come per altri fatti simili o meno drammatici del suo? L’ultimo in fatto di date, la morte del piccolo Loris Stival, bambino di otto anni ucciso nel ragusano lo scorso fine settimana, che Dio stringa tra le sue braccia e che venga trovato presto l’assassino e che possa subire anche la stessa attenzione subita dal piccolo, magari con un simile cavo elettrico stretto attorno al collo … poco Cristiano il mio augurio? Lo so, ma non me ne frega niente. Non sento pietà per chi fa del male a un bambino. 


In ogni caso, sulla morte di Loris, fin dal momento successivo alla scomparsa, intere trasmissioni si sono rincorse per dare notizie e aggiornamenti dell’ultima ora, “Chi l’ha visto?” ha fatto addirittura una puntata speciale lo scorso lunedì, nella speranza di ritrovarsi lo scoop in diretta come avvenne dopo la morte di Sara Scazzi. Barbara d’Urso su Mediaset e “La vita in diretta” sulla Rai si spintono su chi ha notizie più fresche o più da “odiens”. Ci sta! Quello che è successo ha sgomentato tutti. Io per primo cerco news nella speranza di sapere che finalmente hanno beccato il bastardo. Ma perché la stessa attenzione, la stessa ansia da scoop, non l’ho riscontrata anche nel caso della piccola Fortuna Loffredo? Non si è trattato lo stesso della morte di un altro piccolo angelo? Perché di Sara Scazzi, Melania Rea, Yara Gambirasio, Roberta Ragusa, Elena Ceste o addirittura del piccolo Samuele di Cogne se n’è parlato tantissimo e ancora oggi se ne continua a discutere nonostante per alcuni casi siano passati anche diversi anni, mentre di un fatto che alla vigilia di Natale compirà sei mesi, pare che nessuno ne voglia parlare? Perché mi domando io? Cosa si nasconde dietro questo palazzo, dietro questo quartiere dove la camorra gestisce lo spaccio di droga, la prostituzione e men che meno vuole ritrovarsi con le telecamere accese a infastidirne il business? Perché la stessa giustizia non ha chiesto pubblicamente aiuto alla popolazione di raccontare quello che sa e non nascondersi dietro l’omertà, come fatto in conferenza stampa dallo stesso procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia nel caso del piccolo Loris? Perché non sono stati utilizzati gli stessi mezzi e le stesse risorse? Ho ancora davanti agli occhi tutte quelle persone che entrano in casa Stival con le tute bianche della polizia scientifica, quindi mi domando se lo stesso numero di persone abbia fatto i medesimi accertamenti anche nel palazzo al Parco Verde. E i rinforzi di uomini del Ros e del Racis richiesti ed ottenuti nel Ragusano che dopo solo due giorni si sono messi in appoggio alla polizia locale per accelerare i tempi sulla soluzione del caso, sono stati richiesti ed ottenuti anche lo scorso fine giugno? E le tv, i giornali, perché sono così conniventi a non dar troppo fastidio in un’area dove, come raccontano, si diventa grandi troppo in fretta e incesti, prostituzione minorile e uso di droga tra minori non fanno più notizia? Ma una bambina che viene uccisa a Caivano non è forse uguale a un bambino ucciso a Santa Croce di Camerina? Non esistono morti di serie A e morti di serie B e come è giusto che non debbano essere spenti i riflettori per chi vuole giustizia per Roberta Ragusa, Yara Gambirasio ed Elena Ceste, gli stessi riflettori debbano rimanere accesi anche per chi, come me, vuole giustizia per Chicca Loffredo! Quindi mi rivolgo anche alle trasmissioni di “Chi l’ha visto?”, “Quarto grado”, “La vita in diretta”, “Pomeriggio 5” e telegiornali vari, di non fare il lavoro di chi vuole che di questa notizia se ne perda traccia, guardate quel dolce faccino sulla foto e chiedetevi anche voi se per Chicca avete fatto e state continuando a fare tutto quanto è nelle vostre possibilità affinché possa finalmente trovare giustiza! 


E infine mi rivolgo agli abitanti del maledetto palazzo dove abitava Chicca, del Parco Verde e di tutta Caivano. Superfluo dire che chi sa qualcosa è giusto che parli, quando si tratta dell’uccisione di una bambina, ogni coscienza umana dovrebbe portare le persone a far di tutto affinché venga scoperto il responsabile, anche solo per fare in modo che fatti simili non succedano anche ai propri figli, fratelli e nipoti. Se si ha paura di ritorsioni, niente di più semplice che farlo in maniera anonima telefonando al 112 o al 113. Adesso guarda la foto in alto, guarda Chicca dritto negli occhi, tu che sai qualcosa e non lo denunci, sei anche tu colpevole della sua morte. Continua a guardare quel visino qua su in alto e adesso fai quella telefonata anonima, guardala ancora … fallo per Chicca!